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La teoria del cervello trino (triune brain)

Introduzione alla teoria del Cervello trino formulata dal neuroscienziato MacLean e alle sue implicazioni nella vita quotidiana.
Articolo pubblicato il: 22/09/2024

Introduzione alla teoria del Cervello trino formulata dal neuroscienziato MacLean e alle sue implicazioni nella vita quotidiana.

Il concetto del cervello trino, formulato dal neuroscienziato Paul Donald MacLean negli anni ’60, si riferisce alla suddivisione del cervello in tre parti distinte che hanno origini evolutive diverse e svolgono funzioni specifiche:

  • ARCHIencefalo
  • PALEOencefalo
  • NEOencefalo

Archiencefalo

L’archiencefalo è situato alla base del cranio:

  • è presente in tutti i vertebrati, dalla loro comparsa, 450 milioni di anni fa, in poi;
  • per l’uomo, corrisponde all’incirca all’attuale tronco encefalico e cervelletto;
  • è la sede dei centri di controllo per rimanere vivi: il metabolismo, gli automatismi della respirazione, la regolazione cardio circolatoria (ovvero la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa), la regolazione della temperatura corporea, la digestione, il ciclo sonno-veglia, ecc.
  • è anche sede delle azioni quasi automatiche, come rimanere in equilibrio;
  • dato che l’archiencefalo era la parte predominante nel cervello dei grandi rettili, i dinosauri, viene definito cervello rettile.

Altri nomi dell’Archiencefalo

Si fa riferimento all’Archiencefalo anche con i seguenti termini: archipallium, archipallio, cervello rettiliano, Protorettiliano, R-complex, Cervello rettile.

Paleoencefalo

Il paleoencefalo è situato sopra il cervello rettile:

  • si evoluto 250 milioni di anni fa nei primi mammiferi, a partire dal sistema olfattivo dei rettili (rinencefalo o lobo olfattivo; per gli animali l’olfatto è un senso importantissimo perché permette di distinguere l’odore dei predatori, la commestibilità del cibo e la disponibilità sessuale della femmina);
  • nell’uomo viene fatto coincidere con l’attuale Sistema Limbico (nucleo di base del telencefalo, diencefalo, condivide la formazione reticolare con il tronco encefalico);
  • è la sede della memoria (e delle sensazioni di piacere/dispiacere correlate alle esperienze fatte);
  • è anche la sede delle reazioni emotive (rabbia, paura, disgusto, gioia, tristezza) e per questo è chiamato anche cervello viscerale;
  • anch’esso è coinvolto nella sopravvivenza dell’individuo e nella conservazione della specie (lotta, fuga, alimentazione, riproduzione).

Altri nomi del Paleoencefalo

Si fa riferimento al Paleoencefalo anche con i seguenti termini: paleopallium, paleopallio, paleocorteccia, mammaliano antico, paleomammaliano, cervello emotivo, cervello limbico, cervello viscerale.

Neoencefalo

Il Neoencefalo è la parte più evoluta e specializzata del cervello dei mammiferi, comprensiva della corteccia cerebrale, ovvero lo strato di “materia grigia” che ricopre i due emisferi cerebrali;

  • è la sede delle funzioni superiori: linguaggio, capacità logica, previsione delle conseguenze, creatività, linguaggio;
  • si è sviluppato nei mammiferi circa 5 milioni di anni fa; nella specie umana, in particolare, nell’ultimo milione e mezzo di anni, il volume del cervello è raddoppiato e di conseguenza si è sviluppata anche la superficie della corteccia cerebrale;
  • poiché è la sede delle attività psichiche superiori, viene definito cervello pensante.

Altri nomi del Neoencefalo

Si fa riferimento al Neoencefalo anche con i seguenti termini: neocorteccia, neopallium, neopallio, neocortex, isocorteccia, mammaliano recente, neomammaliano, cervello pensante.

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Scritto da: Alberto

Classe 1962, vivo da sempre a Padova. Lavoro nel settore dell'informatica e da alcuni anni mi interesso di Web development. Mi riconosco negli ideali del Vangelo e in quelli della sinistra, così come li ha descritti Pier Luigi Bersani nella trasmissione "Vieni via con me".

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