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Come migliorare la propria autostima

Per migliorare il nostro senso di autostima è necessario porre attenzione al proprio valore e ai propri valori.
Articolo pubblicato il: 23/09/2024

Premessa

Hai certamente sentito parlare delle tecniche per piacere a sé stessi e agli altri. Puoi metterle da parte: sono pratiche che operano a livello superficiale; curano gli effetti ma non la causa.

La causa di un basso senso di autostima è l’immagine interiore che una persona ha di sé, per modificare questa immagine è necessario un salto di qualità: devo gettare via i manuali «come piacersi» e «come piacere agli altri» e iniziare a vedermi e a vedere gli altri in modo nuovo.

Nell’articolo La cosa davvero importante è ciò che io penso di me stesso abbiamo visto perché per migliorare la propria autostima è necessario liberarsi dal bisogno dell’altrui approvazione; questa libertà serve ad uno scopo preciso: concentrarsi sul genere di persona che si vuole essere.

In sostanza

Bisogna smettere di preoccuparsi del quarto livello della piramide dei bisogni di Maslow (bisogno di riconoscimento sociale) e concentrarsi sul quinto livello (bisogno di autorealizzazione). Nella logica della gerarchia dei bisogni (finché non vengono soddisfatti i bisogni di un livello, non si prenderanno in considerazione i bisogni di livello superiore), se restiamo concentrati sul quarto livello, tutti intenti ad intercettare ogni minima allusione al nostro essere non ok, non troveremo mai il modo di uscirne, perché la soluzione sta nel quinto livello.


Ecco due regole che possono aiutare a concentrarsi sul quinto livello per migliorare la propria autostima:

Regola n. 1: Chiarezza in fatto di valore

Avere consapevolezza del «valore intrinseco» di ogni persona

Non è l’aspetto fisico a determinare il valore di una persona

Quanto vale una di queste banconote?

E quanto vale dopo averla stropicciata?

E quanto vale dopo averla messa in lavatrice e stirata?

Non è il ruolo sociale a determinare il valore di una persona

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti

Dichiarazione dei diritti dell’uomo – Articolo 1

Io e te abbiamo pari dignità del Papa o del Presidente della Repubblica: siamo tutti esseri umani, al di là del titolo che precede il nome.

Sei vasetti impilati a piramide
Immagine originale: Image by Freepik

Considera l’immagine a lato: qual è il vasetto più importante?

Verrebbe da pensare che sia quello color rosso, perché è quello che sta in cima, ma se proviamo a togliere il barattolo verde, cosa succede all’intera piramide?

Non è ciò che possiede a determinare il valore di una persona

“Posseggo cose che valgono, quindi anche io valgo”.

Consideri corretta questa considerazione?

Riprendo qui una cosa scritta nell’articolo sull’oblatività: la principale distinzione tra l’egoismo e l’amore per sé stessi consiste in questo: l’egoista crede che il suo valore sia legato a ciò che possiede, perciò cercherà di avere sempre di più e di tenere tutto per sé. La persona che ama se stessa è consapevole che il suo valore sta in ciò che è. Che tipo di persona è.

Nel suo libro “Avere o essere?” lo psicologo Erich Fromm confronta due modi di intendere la vita e il mondo: l’avere e l’essere. Fromm sostiene che la società moderna spinga le persone a concentrarsi maggiormente sull’avere, cioè sull’accumulo di beni materiali e sul successo esteriore, a discapito dell’essere, cioè dello sviluppo interiore, delle relazioni autentiche e della crescita personale. Fromm invita quindi a riflettere sul significato dell’essere umano, sulle vere fonti di felicità e realizzazione, e sull’importanza di vivere una vita autentica e consapevole.

Non è ciò che hai a determinare il tuo valore come persona, ma ciò che sei (o che ti prepari ad essere).

Il valore di una persona è dovuto alla sua unicità

Tu sei unico.

Non c’è, non c’è stata e non ci sarà mai al mondo una persona uguale a te.

Sei unico anche se hai un gemello monozigote: sarete forse identici fisicamente, ma avete attese, desideri, gusti e comportamenti diversi, inoltre avete vissuto esperienze diverse e fate ogni giorno scelte diverse. Perciò, se anche tu venissi clonato, il tuo clone sarebbe una persona diversa da te, saresti comunque unico.

Ora, se un oggetto è prezioso quando è raro, che valore avrà quand’è unico al mondo? Ma tu sei più di un oggetto, sei un essere umano e in quanto tale:

  • hai la vita: non è cosa da poco, in tutto l’universo che conosciamo, la vita c’è solo sulla Terra.
  • sei un essere senziente: hai la capacità di provare esperienze. Ed emozioni.
  • hai intelligenza e creatività: hai la capacità di ragionare, di comunicare con un linguaggio, di prevedere, di immaginare, di creare nella tua mente cose nuove. Inoltre, la tua intelligenza ti dà anche la libertà (o meglio: il libero arbitro), ovvero la possibilità di agire in modo consapevole e volontario, senza essere determinato da fattori esterni, nonché la capacità di prendere decisioni autonome. In sostanza, la capacità di determinare la tua vita.
    A proposito di ciò, avrai forse sentito parlare di predestinazione, ovvero che il destino di ogni individuo è determinato in anticipo da una volontà divina. Non è vero. O meglio: è vero il contrario. Il senso della vita è quello di scoprire il proprio sogno e realizzarlo. E il sogno della tua vita è anche ciò che Dio sogna per te. Non c’è nulla di ciò che desideri di bello per te che Dio non lo desideri assieme a te. Non il contrario.
  • sei in grado di amare e ricorda che non è la razionalità a rendere felici, ma il sentimento. Un abbraccio stimola la produzione di ossitocina, dopamina, serotonina ed endorfine, il calcolo della resistenza del cemento armato niente di tutto questo.
  • ma soprattutto, se cerchi nel tuo profondo, scoprirai un un mondo segreto, solo tuo. Il te stesso che solo tu conosci. Un canto che nessuno ha mai cantato, una melodia solo tua.
    Sei un’opera d’arte irripetibile. Da ciò dipende principalmente la tua unicità.

Il «valore intrinseco» di ogni persona non dipende da ciò che quella persona possiede (successo, ricchezza, potere, istruzione, cultura…), non dipende nemmeno dalla sua razza, o dalla sua religione, o dal suo aspetto fisico, è dovuto prima di tutto alla sua unicità.

Ma non è tutto.

Se sei imperfetto, ciò non intacca il tuo valore di persona

Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare da dove ti trovi e cambiare il finale

C.S. Lewis (l’autore del libro “Le cronache di Narnia”).

Hai fatto degli errori? Hai dei difetti? Ci sono cose che (ancora) non riesci fare? Non sei solo: fa parte della natura umana. Quali contromisure puoi prendere?

InsidiaContromisure
il passatoGli errori che ho fatto nel passato e che non mi sono perdonato (il mio giudice interiore – genitore normativo – mi ricorda il mio errore e mi sgrida).Ricordarmi del mio genitore affettivo. Non recriminare. Non «restare a terra». Perdonarmi i miei errori.
Il presenteI miei tratti (soprattutto fisici) che non ho accettato.Accettarmi per come sono. Non recriminare. Se mi trovo a Milano, non dire “ah, se fossi a Roma”, ma: “dato che sono a Milano, cosa posso fare per…”?
Il futuroLe cose che non riesco a fare, non sono bravo a fare oggi e che non riuscirò a fare mai. Quando dico “non posso” sto cercando degli alibi per giustificarmi.Non perdere tempo a compiangersi. Chiedersi:
– cosa voglio, veramente?
– cosa posso fare per…?

Ci sono cose di te che non ti piacciono? Si possono cambiare? Allora fallo. Non si possono cambiare? Allora non perderci tempo: tu vai già bene così come sei.

Così come sei OGGI.

Non si tratta di «raccontarsela», ma di prendere consapevolezza che, in quanto esseri umani, non siamo perfetti e che il nostro essere imperfetti ha contribuito a renderci ciò che siamo oggi: opere d’arte irripetibili.

E a proposito di opere d’arte, grazie ad un’esposizione in Piazza dei Signori nel 2017, ho conosciuto i lavori dell’artista coreano Park Eun Sun.

Immaginiamo che le grandi colonne dell’artista rappresentino gli esseri umani:

  • sono imperfette (attraversate da una crepa longitudinale).
  • sono a strati sovrapposti di bianco e grigio: i pregi e i difetti (o i punti di forza e di debolezza, o il «bene» e il «male» dentro ciascuno di noi, o le esperienze positive e negative della nostra vita).

Ebbene, senza gli strati grigi non ci sarebbe più la scultura. Se tolgo uno strato grigio, viene a mancare la base che sostiene il nuovo livello di strato bianco. I nostri «strati grigi» non vanno respinti o rinnegati, vanno accettati ed integrati.

Accettare i propri limiti e i propri difetti non significa condannarsi a restare come si è per sempre (questo atteggiamento assomiglia più che altro ad una fuga), significa invece non stare lì a compiangersi a causa delle cose che non posso cambiare di me, come ad esempio certi tratti fisici.

Se voglio avvicinarmi alla mia immagine ideale (cosa che vedremo più avanti), posso e devo cercare di cambiare. Il problema non è tanto «come sono oggi», quanto l’errata convinzione che «sono sempre stato così e quindi sarò così per sempre».

Una cosa è dire «non sono portato per la matematica, mai stato» (etichetta autolimitante) e un’altra è dire «Non ho ancora dedicato sufficiente tempo a sviluppare le mie capacità matematiche». Secondo alcuni studi americani, con un sufficiente numero di ore di “pratica deliberata“, potresti eccellere in ogni disciplina.

Il primo passo da compiere è prendere consapevolezza che:

Se sei credente

Se sei credente e cristiano, ecco di seguito alcuni versetti della Bibbia su cui riflettere.

A proposito del valore di ciascuna persona:

Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi.

1Cor 6,19

A proposito di come l’imperfezione non intacchi il valore di una persona:

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Gv 15,13

Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

Rm 5,8

Trovo davvero illuminante quest’ultimo versetto: Gesù non muore per delle persone perfette, e neppure aspettandosi che diventino perfette. Muore per noi così come siamo. Così come siamo oggi.

Ciò che vale per te, vale anche per gli altri

Quanto detto finora a proposito del tuo valore di persona, vale anche per gli altri.

Se è sbagliato considerarsi inferiori agli altri, è altrettanto sbagliato considerarsi superiori. La condizione per «sentirsi bene» non può essere quella di sentirsi «migliore» degli altri. A questo proposito vedi quanto detto sopra a proposito della “Pari dignità” e quanto detto nell’articolo La cosa davvero importante è ciò che io penso di me stesso a proposito dell’essere “giocatori a somma diversa da zero”.

Uno degli assunti filosofici dell’Analisi Transazionale dice che «Ogni individuo è OK», ciò significa, ad esempio, che:

  • Ciascuno ha dentro di sé le risorse e le capacità per prendere in mano la propria vita, senza che ci sia io a preoccuparmi di risolvergli le cose (operazione quasi sempre deleteria).
  • Le persone non hanno bisogno dei miei consigli, a meno che non me li chiedano espressamente, ed anche in quel caso, se lascio parlare una persona abbastanza a lungo, troverà da sola la migliore soluzione al suo problema.
  • Tutto vivono momenti alti e bassi. Se una persona si sente non OK (ad esempio è presa dallo sconforto), generalmente non ha bisogno di consigli dal mio Adulto, ma solo di un abbraccio (fisico o psicologico) dal mio Genitore amorevole.

Regola n. 2: Chiarezza in fatto di valori

Come vuoi essere da grande?

Non: COSA vuoi fare da grande: il dottore, il pompiere… ma COME vuoi essere da grande: che genere di persona vuoi essere?

All’inizio di questo articolo si è detto che bisogna preoccuparsi meno di difendere la propria immagine pubblica (quarto livello della piramide di Maslow) per potersi concentrare su chi si vuole essere nella vita (quinto livello).

Nel capitolo “Principi di leadership personale” del suo libro “Le 7 regole per avere successo” Stephen Covey chiede al lettore di domandarsi cosa pone al centro della propria vita: il marito/la moglie, la famiglia, il denaro, il lavoro, i beni, il piacere, gli amici, i nemici, la chiesa. sé stessi. Alla fine, dopo aver scartato tutte queste possibilità, Covey suggerisce di mettere al centro della propria i principi (plurale di principio), dimostrando poi come ciò influenzi positivamente quattro direttrici fondamentali: Sicurezza, saggezza, direzione e potere.

I principi sono i valori-guida della nostra vita.

Prima di procedere voglio farti conoscere il giovane Franzl, protagonista di un aneddoto presente nel libro “Di bene in peggio – Istruzioni per un successo catastrofico” di Paul Watzlawick:

I dolori del giovane Franzl – proprio ai suoi dolori vogliamo qui brevemente accennare – raggiunsero la massima intensità quando il tredicenne studente, passeggiando per il parco municipale, scoprì davanti a una grande aiuola un piccolo cartello che diceva: È vietato calpestare le aiuole. I trasgressori saranno puniti a norma di legge. La scritta fece rinascere in lui un problema che da qualche tempo gli si presentava con una certa frequenza; ancora una volta la situazione sembrava offrirgli una sola possibilità di scelta fra due alternative che gli parevano entrambe inaccettabili: da un lato quella di ribadire la sua libertà nei confronti dell’imposizione autoritaria calpestando l’aiuola, col rischio tuttavia di essere colto in flagrante; dall’altro quella di conformarsi al divieto. Ma la sola idea di dover ubbidire a un meschino cartello lo faceva insorgere contro la vigliaccheria di una simile sottomissione. Si soffermò a lungo, indeciso sul da farsi, finché inaspettatamente – giacché non gli era mai capitato di fermarsi a osservare i fiori – gli venne un’idea completamente diversa: i fiori sono meravigliosi.

Caro Lettore, la storiella Le sembra banale?

Non saprei risponderLe se non che il giovane Franzl Wokurka la pensava diversamente. L’intuizione si abbatté su di lui con la forza di un’onda che, infrantasi, lo trascinasse potentemente nel riflusso.

Improvvisamente si rese conto della possibilità di un’alternativa alla sua visione del mondo: io voglio che l’aiuola sia così com’è; io voglio questo incanto; io sono la mia stessa legge, la mia stessa autorità, andava ripetendosi. E d’un tratto il divieto non ebbe per lui più significato alcuno; il contrasto manicheo sottomissione-ribellione si era dissolto nel nulla. Il senso di ebbrezza fu di breve durata, ma qualcosa di fondamentale era comunque cambiato; ora vibrava in lui una sorta di melodia sommessa, quasi impercettibile, che tuttavia si faceva ben udibile nei momenti in cui il mondo rischiava di sprofondare nella palude dell’aut-aut! Dopo aver preso la patente, per esempio, guidando allacciava sempre le cinture di sicurezza, perché lui stesso aveva deciso che si trattava di una ragionevole misura cautelativa. E quando, nel giro di breve tempo, si aprì la controversia se lo Stato avesse o no il diritto d’imporre al cittadino l’uso delle cinture, i vari aspetti della contesa lo lasciarono del tutto indifferente. Lui ne era al di fuori.

[Paul Watzlawick  – Di bene in peggio – Istruzioni per un successo catastrofico. (andare sull’anteprima e scorrere poi fino a pagina 31).

La piramide dei valori

I bisogni sono una motivazione fortissima al nostro agire. Per i bambini piccoli direi che dar soddisfazione ai propri bisogni sia l’unica motivazione. Gli adulti invece possono decidere di indirizzare il proprio agire non solo in base ai bisogni, ma anche in base ai propri valori-guida.

Quali sono i valori-guida della tua vita?

Prenditi un po’ di tempo, una penna e un foglio di carta e prova ad elencare i valori in cui credi (a titolo di esempio: equità, ecologia, empatia, etica, eccellenza, eccetera). Questo elenco appresenta il tuo «credo personale».

Per non prendere abbagli, controlla che i tuoi valori siano nell’ambito di ciò che Fromm definisce Essere (e non nell’ambito dell’Avere). Ovviamente non vale tramutare “Avere denaro” in “Essere ricchi” o “Avere un bel fisico” in “Essere attraenti”: l’ambito dell’Essere riguarda la tua identità. Riguarda il COME vuoi essere da grande, che tipo di persona vuoi essere.

Puoi usare questa cartina tornasole: ciò che è nell’ambito dell’Essere, niente e nessuno te lo potrà mai togliere, nemmeno il trascorrere del tempo.

Il tuo credo personale potrebbe (almeno in parte) sovrapporsi con i 10 comandamenti del cristianesimo, ma quest’ultimi li hai ereditati, provengono dal tuo Genitore normativo. Il credo personale invece proviene dall’Adulto. Come nella storia del giovane Franzl di fronte all’aiuola di fiori, è possibile che regole e divieti presenti nel Genitore diventino anche i valori dell’Adulto, ma solo dopo una scelta consapevole (in fin dei conti, all’apice dell’Illuminismo, anche i rivoluzionari francesi scelsero valori guida -libertà, uguaglianza e fraternità- già proposti molti secoli prima dal cristianesimo).

Più il credo personale è lungo e più sarà difficile da tenere a mente (e difficile da rispettare, senza che diventi una prigione). Vanno distillati pochi, essenziali, valori. Ad esempio, io mi limito a questi cinque valori (sempre per essere ricordati facilmente, sono 5, come le dita di una mano, e iniziano tutti con la lettera O):

I valori alla base vanno perseguiti per primi e sorreggono i valori superiori (come nella piramide di Maslow).

Integrità morale

Ed eccoci arrivati all’ultimo passo: ricordi quando nell’articolo Cos’è il Senso di autostima abbiamo detto che l’autostima dipende dal gap tra l’immagine di sé ideale e immagine di sé percepita? Bene, se riesco ad essere coerente con i valori che io stesso ho scelto come fondamentali, l’immagine percepita andrà a sovrapporsi a quella ideale. E io avrò sicurezza interiore (= autostima).

Integrità morale

La sicurezza interiore nasce dalla coerenza con i propri valori:
– Coerenza tra quello che si pensa e quello che si dice
– Coerenza tra quello che si dice e quello che si fa

In quello che dico e in quello che faccio, mi sforzo di restare sempre coerente con i miei valori.

Volendo usare i paroloni, possiamo chiamare la capacità di restare fedeli ai propri valori «integrità morale».

Se ho integrità morale:

  • posso guardare dritto negli occhi il Papa o il Presidente della Repubblica, e percepire la pari dignità;
  • posso tenere al guinzaglio il mio giudice interiore;
  • posso rendermi indipendente dall’approvazione altrui;
  • posso infischiarmene se sono imperfetto, o se gli altri riescono meglio di me in matematica o in tiro con l’arco.

perché sono in equilibrio, centrato, in pace.

Cosa aspetti? Inizia a scrivere il tuo credo personale.

Fonti

Copertina del libro "Avere o essere? " di Erich Fromm

Il libro Avere o essere?
di Erich Fromm.

Copertina del libro "Le 7 regole per avere successo" (Nuova edizione - maggio 2021) di Stephen R. Covey

Il libro Le 7 regole per avere successo
di Stephen Covey

Copertina del libro "Di bene in peggio" (1986) di Paul Watzlawick

Il libro Di bene in peggio - Istruzioni per un successo catastrofico
di Paul Watzlawick

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Scritto da: Alberto

Classe 1962, vivo da sempre a Padova. Lavoro nel settore dell'informatica e da alcuni anni mi interesso di Web development. Mi riconosco negli ideali del Vangelo e in quelli della sinistra, così come li ha descritti Pier Luigi Bersani nella trasmissione "Vieni via con me".

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