Se al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 vincerà il SI, la Camera dei Deputati resterà l’unica camera a dare la fiducia al governo e ad approvare le leggi ordinarie. Poiché la Camera dei Deputati, grazie alla Porcellum-bis sarà composta per il 55% dal partito che vince le elezioni, l’insieme delle due norme (riforma costituzionale e legge elettorale) di fatto consegnerà le istituzioni nelle mani di chi vince le elezioni.
In più, con la modifica dell’art. 72, il Governo potrà usare una via preferenziale per far discutere alla Camera dei Deputati “un disegno di legge indicato come essenziale per l’attuazione del programma di governo”.
Infine, la riforma costituzionale riporterà sotto lo stato buona parte delle funzioni precedentemente assegnate alle regioni (modifica al titolo V della sezione II), perciò il Governo non solo non avrà più opposizione e potrà imporre la propria agenda alla Camera dei Deputati, ma potrà legiferare su più ambiti rispetto ad oggi.
Si tratta di una vera presa di potere.
E’ esattamente lo scenario antidemocratico presentato da Berlusconi nei suoi ultimi interventi in TV.
E’ per questo motivo che le forze di sinistra e una certa parte del PD hanno dichiarato che voteranno NO al referendum.
Questi a me sembrano dati di fatto lampanti, ma invito chiunque la pensi diversamente di esprimersi in merito.
La vera discussione sta nel decidere se questo scenario (potere legislativo e potere esecutivo concentrati nelle mani di un unico partito) sia positivo, e quindi votare SI, o negativo, e quindi votare NO.